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Migranti, storia quotidiana di un gruppo di ragazzi

La storia di questi ragazzi, approdati qui un po’ per caso, scappati da paesi difficili in cerca di un futuro, ci viene raccontata ogni giorno dai vari media e social network con immagini video e parole che sono spesso difficili da decodificare. Spesso è difficile anche distinguere la verità dal falso, per chi si pone ancora il problema, ed è complicato farsi un’idea di chi siano queste persone e per quali motivi si spostino affrontando rischi altissimi e mettendo in gioco la propria vita.
Raccontare la quotidianità del gruppo che ora ospitiamo qui a Sarre può essere un modo per dare ai nostri concittadini informazioni corrette.

Nel nostro Comune abbiamo un Centro di Accoglienza in Località La Remise, gestito dalla Cooperativa La Sorgente, dove sono ospitati 13 ragazzi, di varie nazionalità (Nigeria, Mali e Guinea). Parlano lingue diverse, non sono un gruppo ma singole persone con storie e origini differenti che si trovano a convivere in due appartamenti e che sono stati raggruppati in base alla lingua (straniera per loro) con cui riescono a comunicare tra loro e verso l’esterno, inglese o francese.
Tutti i ragazzi frequentano due volte alla settimana un corso di italiano attivato dalla cooperativa. Gestiscono in autonomia la casa, sono organizzati in modo da occuparsi a turno delle varie faccende domestiche, cucinano, puliscono, lavano i panni, fanno correttamente la raccolta differenziata dei rifiuti, fanno la spesa con un budget che la Cooperativa mette a loro disposizione ogni 10 giorni. Si spostano in bicicletta, a piedi o con i mezzi pubblici.

I progetti

L’orto
Dal 2016, grazie all’aiuto di un volontario Caritas, residente nel comune di Sarre, gestiscono, in tutte le varie fasi (dalla semina al raccolto) un orto da marzo a novembre. I prodotti raccolti servono al loro fabbisogno e, ogni tanto, il surplus viene distribuito al pubblico in cambio di una modica cifra. Per la distribuzione dei prodotti applicano il modello dei GAS (gruppi di acquisto solidale) secondo i principi di equità, solidarietà e sostenibilità. All’interno dell’orto ci sono anche diverse piante da frutto (meli, peri, fichi, viti) e i prodotti vengono regalati e/o consumati da loro. Una particolarità è che le borse che utilizzano per la distribuzione della verdura sono state realizzate da loro, grazie ad una macchina da cucire utilizzando avanzi di stoffa ricavata da abiti dismessi che gli sono stati donati, ogni sacco quindi differente, salvo per il logo.
Da giugno 2018 hanno anche un pollaio con 10 galline, le uova sono sia per il loro fabbisogno che per il pubblico che ne fa richiesta, seguendo la stessa logica dei prodotti agricoli.

Le bici
Da marzo 2018 la Cooperativa La Sorgente ha attivato una campagna per la raccolta di biciclette in disuso, i ragazzi hanno allestito, nel garage sottostante la loro residenza, un’officina di riparazione e manutenzione delle bici donate. La maggior parte delle biciclette “messe a nuovo” vengono utilizzate da loro stessi, con la modalità del “comodato d’uso”: si impegnano a restituire la bicicletta qualora non dovessero più trovarsi sul territorio e/o lasciare il CAS. Una bicicletta è stata donata ad un bambino curdo iracheno, precedentemente ospite della Sorgente assieme ai genitori. Ora, oltre a ricevere bici in dono, mettono a disposizione le loro competenze per piccole riparazioni o manutenzioni di bici per il pubblico in cambio di piccole donazioni.

Come abbiamo visto i nostri ospiti con le loro attività quotidiane si sono organizzati in modo da impegnare positivamente il tempo e proponendo anche dei piccoli servizi alla comunità che li circonda. Contattarli per usufruirne può essere, per loro e per noi, una buona occasione di interazione e conoscenza.
Gli operatori della cooperativa sono molto grati a chi ha voluto e vorrà dedicare qualche ora del suo tempo a questi ragazzi, il progetto dell’orto sta procedendo bene proprio grazie all’apporto di un volontario. In particolare sarebbe molto gradito un aiuto per l’apprendimento della lingua italiana, al di fuori delle ore di corso che già frequentano. Un altro ambito in cui servirebbe qualcuno che abbia voglia di passare le proprie competenze è quello del taglio e cucito, oltre alle borse per la consegna dei prodotti dell’orto questi ragazzi vorrebbero imparare ad eseguire piccoli lavori di riparazione, orli, ecc

Il tempo che queste persone passano nei centri di accoglienza è spesso troppo lungo per motivi legati all’espletamento di pratiche burocratiche, è perciò importante rendersi conto che nessuno di loro vive con serenità questa sorta di limbo, in attesa di risposte senza potersi muovere, cercare lavoro, costruire qualcosa per il proprio futuro. La loro presenza è percepita da alcuni come un’invasione ma è importante provare invece ad immedesimarsi, attivare la nostra capacità empatica.

Il primo passo è la conoscenza, chi conosce può fare le sue valutazioni e ragionare in maniera libera e consapevole. Speriamo di aver dato delle informazioni utili e di aver favorito un atteggiamento basato sulla volontà di far parte di una comunità aperta, in grado di accogliere e dare opportunità anche chi è meno fortunato.

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